Questa serie di post fa per te se:
pensi che la traduzione sia una cosa semplice, veloce ed economica, un semplice processo in cui si cambiano alcune parole in italiano in altre in inglese;
stai cominciando a pensare che potrebbe valere la pena di rivolgerti a un professionista, ma non sei convinto/a al 100% che valga la spesa;
sei solo curioso/a di imparare qualcosa sull’arte di essere certi che un brano in italiano non solo abbia lo stesso significato in inglese, ma che sia reso in un modo che suoni impeccabile.
Tutti abbiamo letto o sentito parlare di cattive traduzioni in un momento imprecisato della nostra vita. Generalmente è un’esperienza divertente, ma ti sei mai fermato/a a pensare a quanto ti allontanano dal significato che le parole stanno cercando di trasmettere? In alcuni casi, non riusciamo neppure a immaginare quale fosse il messaggio originale.
Ma anche nei casi in cui riusciamo a farcene un’idea, invece di concentrarci sul messaggio, la nostra mente viene allontanata. Potremmo ridere tra noi sulla scelta delle parole o delle frasi. Potremmo cominciare a pensare che noi avremmo potuto fare di meglio. Potremmo chiederci chi abbia fatto la traduzione, o come sia stato possibile che nessun altro abbia visto l’errore prima che venisse pubblicata.
In sintesi: traduzioni cattive o mediocri allontanano il lettore dalla tua storia o dal messaggio. Non importa quanto la trama sia brillante, quanto i personaggi siano ben costruiti, o quanto il tuo messaggio sia convincente. La mente dei tuoi lettori andrà alla deriva. Potrebbero trovare confuso quello che stai cercando di dire, o essere distratti dal fatto che hai usato certe parole o certe frasi. Non sei convinto/a? Vedi questa storia vera, anche con recensioni su Amazon, di un'autrice con cui ho lavorato.
In questa serie, mostrerò esempi reali di cattive traduzioni dall’italiano all’inglese, spiegando brevemente perché non funzionano, e dopo ti farò vedere come un traduttore professionista può trasformare un testo strano, confuso o semplicemente sbagliato in qualcosa di fluido, naturale, e fedele all’originale.
Alcuni di questi errori possono non sembrare così gravi, ma immagina che un intero libro ne sia pieno. In inglese la chiameremmo death by a thousand papercuts (morire per un migliaio di tagli). Questi “tagli” si sommano in fretta, diventando per i tuoi lettori una distrazione costante.
La mia speranza è che tu capisca perché rivolgerti a un traduttore professionista è un investimento che vale la pena!
Con la coda dell’occhio, trovai Carter intento a sfogare la sua vena artistica sulle confezioni di biscotti da colazione: sembrava averle imbrattate con un sole a otto raggi e qualche stella.
Out of the corner of my eye, I found Carter intent on venting his artistic streak on the breakfast cookie packages: he seemed to have daubed them with an eight-ray sun and a few stars.
Out of the corner of my eye, I spotted Carter channeling his artistic side on the boxes of granola bars: he seemed to have smeared them with an eight-rayed sun and a few stars.
Commenti:
“Found” è la parola sbagliata. In questo contesto, ha più il significato di cercare qualcuno e poi trovarlo. L’originale in italiano significa semplicemente che ti è capitato di vedere qualcuno, e ciò è reso perfettamente dal verbo inglese “to spot”.
Raramente abbiamo bisogno di tradurre “intento a” con “intent on” perché questo significato è spesso implicito nel contesto. Usarlo spesso renderebbe la frase poco naturale. In questo caso sembra fuori luogo, e il verbo “channeling” è sufficiente per trasmettere lo stesso significato.
“Venting” è una scelta sbagliata. In inglese, ha il significato più stretto di lamentarsi con qualcuno di qualcun altro. Per far intendere che è più qualcosa come un’urgenza o un istinto interiore, si usa il verbo “channel”.
Anche se “vena artistica” può essere tradotto con “artistic streak”, qui non funziona. “Channel” in genere è accompagnato da “side” — un lato artistico, un lato selvaggio, ecc.
L’aver sostituito “breakfast cookies” con “granola bars” è un piccolo assaggio di quella che chiamiamo localizzazione, ovvero adattare il contenuto in modo che al pubblico risulti più familiare. La storia riportata è ambientata negli Stati Uniti, dove i “biscotti da colazione” sono estremamente rari, se non addirittura sconosciuti. Lavorando con l’autrice, abbiamo deciso di sostituirli con “granola bars”, un alimento che negli USA è molto più comune. Lasciare l’originale “breakfast cookies” sarebbe stato come introdurre un inutile momento di distrazione, perché molti lettori si sarebbero chiesti: “Cosa sono i biscotti da colazione?”.
Anche se “daubed” tecnicamente potrebbe funzionare (le definizioni del dizionario di “daub” e “imbrattare” sono sostanzialmente le stesse), il pubblico anglofono raramente userebbe quel verbo in questo contesto. “Smear” in questo caso suona più naturale e, soprattutto, è più consono alla voce del personaggio in questo brano.
Nota: “Altra Traduzioni” in questa serie sono prese da traduzioni reali, fatte da strumenti come ChatGPT o DeepL, o da traduttori.
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